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domenica, marzo 12, 2006

Commodore 64

Il Commodore 64 (prima serie) nel suo box originale compreso di alimentatore.

Caratteristiche tecniche

Anno produzione
1982

Prezzo d'uscita
660.000 Lire

CPU: CSG 6510
1 Mhz clock speed.
RAM: 64 kilobytes
ROM: 20 kilobytes
C64 Kernal
CBM Basic 2.0

Video: MOS 6569 "VIC-II"
320 x 200 Hi-Resolution
40 colonne testo
Palette di 16 colori.

Audio: MOS 6581 "SID"
3 voci stereo, capacità di suono sintetizzata/digitale

Porte: MOS 6526 CIA x2
2 Porte Joystick/Mouse
Femmina round DIN CBM Seriale
Maschio edge-connector CBM Datasette
Maschio edge-connector parallela programmabile "User"
Round DIN CBM Monitor
Femmina edge-connector C64 espansione
Bottone accensione

Tastiera: Full-sized 62 key QWERTY
8 tasti funzione programmabili
2 tasti direzionali per cursore

Schermata video



Vista frontale, laterale e retro




Alimentatore


Cenni strorici

Il Commodore 64 è un home computer ci casa Commodore molto popolare negli anni ottanta. Il nome adottato dalla casa costruttrice fu inizialmente Vic-30, ma prima della distribuzione venne cambiato in Commodore 64.
Risulta essere il modello di computer più venduto al mondo, record che si trova anche nel Guinness dei primati: nel 1986 furono venduti più di 10 milioni di esemplari in tutto il mondo. Fu commercializzato fino al 1993, quando le unità vendute furono appena 700 mila.
La semplicità d'uso e facilità di programmazione di questo nuovo computer era superiore sia ai suoi precedessori (il PET e il VIC-20) sia agli altri home computer concorrenti. Grazie a ciò e al suo prezzo di vendita, in breve tempo divenne il computer più venduto nella storia dell'informatica.
Nel giro di pochi anni il Commodore 64 entrò in milioni di case, stabilendo un incredibile successo di vendite: chi desiderò questo computer durante la prima metà degli anni '80 non può non ricordare lo slogan pubblicitario trasmesso dalla tv: "Compramelo babbo, così ci giochi anche tu..". In effetti il Commodore 64 permetteva a chiunque di imparare a scrivere programmi semplici o complessi, oppure lasciava spazio alla fantasia con l'incredibile disponibilità di giochi straordinari. I programmatori del Commodore 64 sfruttarono ogni bit di memoria disponibile, creando programmi che oggi sembrano impossibili se si pensa che il processore girava a poco più di 1 Mhz e la memoria era solo di 64 Kb.
Il Commodore 64 venne inizialmente costruito usando lo stesso case del Vic-20 per mantenere bassi i costi di produzione. Dopo alcuni anni, la Commodore cambiò leggermente l'estetica del computer assieme ad altri cambiamenti minori, ribattezzandolo 64C.

Origini e dettagli

Nel gennaio 1981, la sussidiaria della Commodore per la progettazione di circuiti integrati, la MOS Technology Inc. iniziò il progetto dei chip grafico e sonoro per la nuova generazione di consolle per videogiochi. Il lavoro di progettazione per i chip si completò nel novembre 1981, ma il progetto della consolle venne cancellato dopo un meeting con il presidente della Commodore, Jack Tramiel. Tramiel voleva che i chip formassero la base per un computer con 64 KB di RAM, che all'epoca era il doppio del quantitativo di RAM di molti dei personal computer disponibili nel tardo 1981. Sebbene 64 Kb di RAM fossero molto costosi, Tramiel sapeva che i prezzi della DRAM stavano crollando e che sarebbero alla fine calati a un livello accettabile prima di passare alla piena produzione. Alla squadra di progettazione furono dati meno di due mesi per sviluppare un prototipo che potesse essere mostrato al Consumer Electronics Show invernale, nel gennaio 1982. Il C64 fece un debutto impressionante come ricorda David A. Ziembicki: "Tutto quello che vedemmo al nostro stand erano le persone dell'Atari con la mascella spalancata, che dicevano 'Come potete farlo per solo 595 dollari?'". Il costo di costruzione di ogni C64 è stimato attorno ai 135 dollari, grazie all'integrazione verticale e, più crucialmente, ai vantaggi della fabbricazione dei circuiti integrati della MOS Technology. Questo rendeva possibile un ampio margine di guadagno con il quale lavorare.

Vincere la guerra del mercato
Il C64 fronteggiò una vasta gamma di macchine concorrenti, dopo la sua introduzione nell'agosto 1982. Con un impressionante prezzo di listino e con il suo hardware avanzato, superò velocemente molti dei suoi concorrenti. Negli Stati Uniti i più grandi concorrenti del C64 erano l'Atari 800 e l'Apple II. L'Atari 800 era molto simile in termini di hardware, ma era molto costoso da costruire, il che forzò l'Atari a spostare la sua produzione nell'Asia orientale. Costrinse anche l'Atari a riprogettare le loro macchine per essere più economiche, dando la luce alla linea dei 400/800XL. L'ormai vecchio Apple II non poteva competere con l'hardware del C64, ma era molto estendibile tramite i suoi slot interni di espansione, una caratteristica che il C64 non aveva.

Nel Regno Unito i concorrenti principali del C64 erano il britannico Sinclair ZX Spectrum e l'Amstrad CPC. Rilasciato qualche mese prima del C64, e venduto a quasi metà del suo prezzo, lo Spectrum diventò rapidamente leader del mercato. Il C64 competerà in popolarità con lo Spectrum nella seconda meta degli anni 80, sopravvivendo allo stesso quando ne fu cessata la produzione, nel 1992.

La chiave del successo del C64 furono le aggressive tattiche di marketing, che portarono a venderlo nei grandi magazzini, nei discount e nei negozi di giocattoli, oltre che nella rete di rivenditori autorizzati. Questo gli consentì, come al suo predecessore VIC 20, di competere con le consolle per videogiochi.

Nel 1983 la Commodore offrì, negli Stati Uniti, un incentivo di 100 dollari all'acquisto di un C64, ritirando un qualsiasi computer o una consolle per videogiochi. Il successo del VIC-20 e del C64 contribuì anche in modo significativo all'uscita di scena della Texas Instruments dal campo degli home computer (si veda TI-99/4A) e al tristemente noto crack dei videogiochi del 1983

Una demoscene attiva
All'epoca della sua introduzione, le capacità grafiche del C64 erano uguagliate solo dalla famiglia Atari a 8 bit. Era il periodo in cui la maggior parte dei PC IBM compatibili avevano solo schede grafiche in modalità testuale, schermi ai fosfori verdi e un suono gracchiante proveniente dal piccolo tweeter interno di bassa qualità. Grazie alla sua grafica e al suo sonoro avanzato, il 64 è spesso accreditato di aver iniziato la sottocultura informatica conosciuta come demoscene (si veda demo per Commodore 64). Nel nuovo millennio è tutt'ora usato attivamente come macchina per demo, specialmente per quanto riguarda la parte musicale (il suo chip sonoro è persino usato in particolari schede sonore per PC). Per chi non è un fan sfegatato, comunque, il C64 perse la leadership quando furono rilasciati l'Atari ST a 16 bit e il Commodore Amiga, a metà anni '80.

La demoscene è lontana dall'essere morta, perfino a 20 anni dalla nascita del C64. Sono anche sviluppati nuovi giochi (alcuni dei migliori disponibili tramite Protovision, si vedano i collegamenti esterni). Uno dei nuovi giochi che val la pena citare è probabilmente Enahnced Newcomer, un gioco che è stato sviluppato in quasi 10 anni.

Una nota triste è la differenza tra i C64 PAL e quelli NTSC. Questi due standard televisivi causano problemi di compatibilità tra le versioni Statunitensi/Canadesi e quelle del resto del mondo. Come conseguenza, la maggior parte dei demo girano solo su macchine PAL.

Note sull'hardware
Il Commodore 64 usava il microprocessore 6510, con 64 KByte di RAM e 20 KByte di ROM con il KERNAL (acronimo, o più probabilmente acrostico, da Keyboard Entry Read, Network, And Link) e il CBM BASIC versione 2.0: audio e video erano gestiti da due chip separati. Poiché il processore 6510 poteva indirizzare solo 64 Kbyte di memoria in tutto, 20 Kbyte della RAM erano nascosti dalla ROM. Un registro permetteva di mappare in memoria la RAM nascosta escludendo la ROM, cosa molto utile nei programmi assembly che non avevano bisogno dell'interprete BASIC. Il progetto hardware originale del Commodore 64 fu opera di un gruppo di circa dodici ingegneri i quali, successivamente, lasciarono la Commodore.

Il microprocessore
Il microprocessore utilizzato era il MOS Technology 6510, una versione modificata del 6502 con alcuni segnali hardware aggiuntivi per il registratore a cassette, che veniva gestito direttamente dal microprocessore. La frequenza di clock era pari a 0.9875 MHz. Le istruzioni più semplici prendevano almeno 2 cicli di clock, quelle più complicate 5. Quindi il Commodore 64 aveva una potenza di calcolo di una piccola frazione di MIPS. Poteva però delegare molti compiti ai due chip aggiuntivi descritti di seguito (più il CIA, Complex Interface Adapter = Adattatore di interfaccia complessa). Questa caratteristica, cioè l'architettura a coprocessori, costituì la base sulla quale venne in seguito sviluppato il primo computer Amiga dalla Hi-Toro, il quale venne poi commercializzato ed ulteriormente sviluppato dalla Commodore e spopolò negli anni '80 e nei primi anni '90 con i successivi modelli.

Esistevano anche delle schede aggiuntive Z-80, che consentivano di utilizzare lo Zilog Z80 (evoluzione dell'Intel 8080A) sul Commodore 64. Una di queste era la cartuccia CP/M Z80 della Commodore che permetteva di utilizzare il suddetto OS (versione 2.2) tramite una combinazione di emulazione Hardware/Software.

Il chip video
Il Commodore 64 possedeva un chip video (VIC-II) che poteva produrre 16 colori (un numero maggiore di colori era ottenibile con particolari algoritmi software). Aveva una risoluzione massima di 320 x 200 punti nel modo "hi-res" (2 colori possibili per ogni cella 8 x 8), e di 160 x 200 nel modo "multicolor" (4 colori possibili per ogni cella 8 x 8). Il modo testo forniva una visualizzazione di 40 colonne per 25 righe. Il font di caratteri di default era modificabile (bastava ordinare al circuito grafico di prelevare le definizioni dei caratteri dalla RAM anziché dalla ROM). Il chip gestiva fino a 8 sprites hardware, cioè delle forme grafiche facilmente gestibili dal chip per ottenere immagini e animazioni, disegnate sopra allo schermo tradizionale. Il VIC-II era capace di generare un interrupt in una qualunque linea di scansione del video desiderata. Questo permetteva al processore centrale di riprogrammarlo "al volo" in modo da usare un set di parametri diverso per zone diverse dello schermo, per esempio per riutilizzare un'altra volta gli 8 sprites, avendone così 16 o anche più disponibili sullo schermo (oltre 50 in alcuni casi). I registri del VIC-II erano memory-mapped nella RAM del processore, ossia potevano essere letti e scritti come ogni altra locazione di memoria.

Il chip audio
Il supporto audio superava tutti i computer della stessa classe. Alla base c'era il chip SID-6581, progettato da Bob Jannes (il progettista del VIC-20), che poteva riprodurre tre voci hardware, permettendo la riproduzione della voce umana senza hardware aggiuntivo (vedere ad esempio il programma "SAM" - SoftwAre Mouth = "lingua software"). A livello di sintesi, il SID costruiva i suoni a partire da tre forme d'onda basilari, più l'ADSR. Tra queste forme d'onda mancava purtroppo quella sinusoidale. Il numero di voci poteva essere "aumentato" mediante tecniche software. Anche i registri di controllo del SID, come quelli del VIC-II, erano memory-mapped (essendo il SID, così come il VIC-II, il CIA, ecc... un adattatore di interfaccia, cioè mappato in memoria). Il SID poteva anche campionare segnali analogici, con risoluzione di 4 bit.

Negli anni '90 e 2000
Nel 1990 il C64 fu rilasciato sotto forma di una consolle da gioco, chiamata C64 Games System (C64GS). Consisteva principalmente in una scheda madre del C64 modificata per orientare il connettore per le cartucce in posizione verticale, per consentire l'inserimento delle stesse da sopra. Una ROM modificata rimpiazzava l'interprete BASIC, per mostrare uno schermo d'avvio che informava l'utente di inserire una cartuccia. Inutile dire che il C64GS fu un altro fallimento commerciale per la Commodore e non fu nemmeno rilasciato fuori dall'Europa. Nel 1990/91, fu progettato un potenziale successore avanzato del C64, il Commodore 65 (anche conosciuto come il "C64DX"), ma non fu mai rilasciato.

Nell'estate del 2004, dopo un'assenza dal mercato di più di 10 anni, il costruttore di PC Tulip Computers BV (proprietari del marchio Commodore dal 1997) annunciò il C64 Direct-to-TV (C64DTV), un TV game costruito all'interno di un joystick basato sul C64 contenente 30 giochi in ROM. Il C64DTV, progettato da Jeri Ellsworth, un progettista di computer autodidatta, era simile nel concetto ad altre mini consolle che avevano riscosso un dignitoso successo all'inizio della decade, basate sull'Atari 2600 o sull'Intellivision. Il prodotto era pubblicizzato su QVC negli Stati Uniti nella stagione natalizia 2004.

Perfino oggi (2005) viene sviluppato nuovo hardware da appassionati, come schede Ethernet, interfacce per hard disk e Flash Card. Normalmente il nuovo hardware è disponibile attraverso Protovision (si vedano i collegamenti esterni).
[modifica]

Revisioni dell'hardware
La riduzione dei costi fu la forza trainante per le revisioni della scheda madre del C64. Ridurre i costi di produzione era vitale per la sopravvivenza della Commodore, durante la guerra dei prezzi e negli anni di magra dell'era dei 16-bit. La scheda madre originale del C64 (basata su NMOS) passò per due importanti riprogettazioni (e numerose sotto-revisioni) che cambiavano la posizione dei chip VIC-II, SID e PLA. Inizialmente una larga fetta dei costi fu abbassata riducendo il numero di componenti discreti usati, come diodi e resistori.
La prima scheda madre del C64. (Rev A PAL 1982)
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La prima scheda madre del C64. (Rev A PAL 1982)

Il VIC-II fu prodotto con la tecnologia MOS a 5 micrometri, con una frequenza di 8 MHz. Ad una frequenza così alta, generava parecchio calore, rendendo necessario alla MOS Technology l'uso di un integrato DIL ceramico (chiamato CERDIP). L'integrato ceramico era più costoso, ma dissipava il calore più efficacemente della plastica.

Dopo una riprogettazione nel 1983, il VIC-II fu prodotto in una piastra plastica DIL, riducendo di molto i costi, senza però risolvere il problema del calore. Senza una piastra in ceramica, il VIC-II ha richiesto l'uso di un dissipatore di calore. Per evitare ulteriori costi, la protezione metallica elettromagnetica fu utilizzata come dissipatore di calore per il VIC, anche se non tutte le unità furono equipaggiate con questo tipo di protezione. Molti Commodore 64 venduti nell'Europa furono forniti di una protezione di cartone, ricoperto di uno strato metallizzato. L'efficacia della protezione fu molto dubbia, e nel peggior dei modi ha funzionato come isolante, bloccando il flusso d'aria trattenendo il calore generato dai chip SID, VIC e PLA.

La SID fu fabbricata usando NMOS a 6 e 7 micrometri. Il prototipo della SID ed in alcuni modelli pre-produzione avevano una piastra in ceramica DIL, ma sono estremamenti rari (al contrario del VIC-II). La maggior parte delle piastre dei SID erano prodotti in plastica.

Nel 1986, la Commodore fece l'ultima versione della scheda madre "classica". Era identica alla versione del 1984, ad eccezione dei 2 chip DRAM per la memoria, anziché gli originali 8.
La scheda madre del C64C ("C64E" Rev B PAL 1992)
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La scheda madre del C64C ("C64E" Rev B PAL 1992)

Dopo l'uscita del C64C, la MOS Technology iniziò ad utilizzare la tecnologia HMOS nel chipset del C64. Il benificio più evidente era che richiedeva meno voltaggio e di conseguenza produceva meno calore. Questo migliorò l'efficienza dei chip SID e VIC-II. Il nuovo chipset fu rinominato come 85xx.

Nel 1987, la Commodore rilasciò il C64C con una scheda madre ridisegnata completamente. Questa scheda madre era nota come una "scheda corta". La nuova scheda aveva il nuovo chipset HMOS, con i nuovi chip PLA a 64-pin. Il nuovo "SuperPLA" integrava molti componenti e chip a transitor. La RAM 2114 color fu integrata nell'ultima versione del PLA.

Una nota curiosa proviene da alcuni manuali del Commodore 64 che riportano la foto di un esemplare, probabilmente un prototipo, dotato di tasti dalla forma squadrata e dalle serigrafie piuttosto grandi, come quelli tipici dei PET serie 4000. A differenza del VIC-20, che effettivamente fu prodotto anche con tale tastiera, non si ha notizia di una tale variante del Commodore 64 tra gli esemplari di produzione.

Download

Kernal ROM Image (.bin)
BASIC ROM image (.bin)
Char ROM image (.bin)
Commodore 64 PLA information (.txt)

9 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Il CBM 64 messo in musica sfrutta al massimo i suoi due componenti fondamentali:
il Chip micro-processore di calcolo MOTOROLA 6510( 0,985 MHz di clock) e soprattutto il MOS 6581 Sound Interface Device (meglio conosciuto come SID)
Da una recensione: "was probably the first home computer to be able to emulate the human voice without
additional hardware! At the same time the early IBM home computers were non-color
and non-graphic machines with sound that amounted to little more than beeping."

Il SID e' in grado di processare contemporaneamente 3 voci di polifonia - 9 ottave, assolutamente fantastico per l'epoca!

Il suo creatore e' l'ingegnere BOB YANNES, impiegato della MOS Tech.
Nato nel 1981 (creato in soli 4 Mesi), con l'intento di creare uno ONE-CHIP SYNTHESIZER (idea rivoluzionarissima per l'epoca) che potesse anche essere utilizzato come soundmother chip nei synth professionali, oltre che per potenziare l'interazione audio video delle gaming consolle.
Esperimento riuscito, anche se poco dopo l'uscita, causa screzi interni, il nostro BOB YANNES lascia la MOS tech. e crea la propria casa di produzione synth: ENSONIQ.

16:00

 
Anonymous Anonimo said...

Il chip MOS6581 consiste in 3 voci di sintesi che possono essere utilizzate indipendentemente o contemporaneamente per creare sonorita' composite...

Ogni voce e- dotata di un TONE OSCILLATOR, un WAVEFORM GENERATOR, un' ENVELOPE GENERATOR e un' AMPLITUDE MODULATOR

Il TONE OSCILLATOR genera 4 forme d'onda (square , saw, sine, noise) alla frequenza selezionata, e l'armonica di ogni forma d'onda controlla direttamente il TONE COLOR.

L'AMPLITUDE MODULATOR controlla le dinamiche di volume sotto il controllo dell ENVELOPE GENERATOR.
Se sollecitato da un trig, l'EG crea uno sviluppo di ampiezza regolabile in incremento o riduzione del volume appunto...

In piu' oltre alle tre voci il MOS 6581 e- dotato di un filtro programmabile per generare colori di tono dinamici e complessi attraverso processi di sintesi sottrattiva.

Da cio' si evince che il SID non e' sostanzialmente concepito su base FM synthesis.

MOS 6581 permette al processore di ''leggere''le varianti in uscita dell-oscillatore e dell'EG.
Queste varianti in uscita possono servire come sorgente per informazioni di modulazione utili a creare effetti di ''vibrato'' ''frequency\filter sweeps'' ed effetti simili.

Due convertitori A/D di cui e- dotato servono per interfacciare SID con dei potenziomentri...(qui devo ancora sperimentare....).

SID puo' processare segnali esterni, (attraverso il connettore DIN seriale) permettendo di interfacciare due chip SID in serie per ottenere sistemi polifonici complessi.

ricapitolando schematicamente:

3 TONE OSCILLATORS
Range: 0-4 kHz
4 WAVEFORMS PER OSCILLATOR
Triangle, Sawtooth, Variable Pulse, Noise
3 AMPLITUDE MODULATORS
Range: 48 dB
3 ENVELOPE GENERATORS
Exponential response Attack Rate: 2 ms - 8 s Decay Rate: 6 ms - 24 s Sustain Level: 0 - peak volume Release Rate: 6 ms - 24 s
OSCILLATOR SYNCHRONIZATION
RING MODULATION
PROGRAMMABLE FILTER
Cutoff range: 30 Hz - 12 kHz
12 dB/octave Rolloff
Low pass, Bandpass,High pass, Notch outputs
Variable Resonance
MASTER VOLUME CONTROL
2 A/D POT INTERFACES
RANDOM NUMBER/MODULATION GENERATOR
EXTERNAL AUDIO INPUT

16:04

 
Anonymous Anonimo said...

Estratti da un'intervista di ANDREAS VARGA a BOB YANNES del 1996.


ANDREAS: Ti sei accorto che c'e' gente che usa ancora il tuo chip come uno strumento musicale?

BOB:No. Componevo musica elettronica pr hobby prima ancora di entrare nella MOS tech, e appena entrato non sapevo assolutamente nulla di chip SLVI , fui contattato per la mie conoscenze nel campo della sintesi sonora...
Progettando il SID Chip, l'obiettivo era quello di creare un synth composto da un solo chip che speravo venisse applicato in synth polifonici/multitimbrici.... ma non ce l'ho mai fatta....

ANDREAS : Sei a conoscenza dell'esistenza di software (SID players) che usano o emulano il tuo SID?

BOB : Solo ultimamente l'ho saputo attraverso il web... scusate ma son 15 anni che non ci penso al SID... Pero' c'e' da dire che e' una grande soddisfazione vedere un mucchio di gente impressionata positivamente dal SID e dal C64 ( di cui son anche co-progettista ) e che continua a produrre cose con questi strumenti nonostante siano palesemente ''obsoleti'' .

ANDREAS: Hai mai sentito le canzoni di Rob Hubbard, Martin Galway, Tim Follin (etcetc....n.d.r.) e ci credi che abbiano usato davvero il tuo chip?

BOB : no, e finche' non li sento il dubbio c'e', comunque, progettai il SID utilizzando innovazioni sufficienti a produrre musica d'álta qualitá... non son mai riuscito pero' a perfezionare il rapporto segnale/rumore... peccato..

ANDREAS : Quanto dell árchitettura e degli studi del progetto SID ti ha ispirato/hai riciclato nei successivi progetti con ENSONIQ?

BOB : Il SID chip fu il mio primo tentativo di oscillatore ad accumulo di fase, che e' la base di tutti i sistemi di sintesi che usano le wavetable... Purtroppo il SID chip non supportava il Multiplex, poiche'lo spazio era occupato da altri componenti, quindi dalle voci che potevo inserire nel chip.
Tutti i prodotti ENSONIQ invece, montano chip con funzione Oscillatore Multiplexato che consente di avere 32 voci per chip.
A parte questo, qualcosa del progetto SID e'sopravvissuto, ad esempio nei progetti Mountain Computer sound card per l'APPLE II.
Il chip DOC I (usato nell'ENSONIQ MIRAGE e nell' ESQ-1) fu studiato su quella sound card.
Tutte le altre produzioni son basate esclusivamente sulla nostra immaginazione....

ANDREAS : Che impatto pensi abbia avuto il SID sull'industria dei synth?

BOB : Non penso ad un'ímpatto consistente.... Ricordo che una volta SEQUENTIAL CIRCUITS era interessata all'ácquisto del chip, ma non se ne fece nulla.
Il mio intento progettando il MOS6581 era di riuscire a vendere il SID ai produttori di synth professionali, pero'il progetto Commodore aveva assorbito tutte le risorse, quindi, una volta mollata la Commodore non ho piu' testato le possibilita' del Chip....

ANDREAS : Come avresti migliorato il SID se avessi avuto piu' budget a disposizione?

BOB : Budget? non esisteva, dovevamo dividerci tra tempi di consegna (4 mesi), resa e dimensioni del chip...
Í tempi di progetto/prototipo/debug/produzione del SID chip, VIC II chip (video) e l'íntero C64 furono incredibili e mai piu'ripetuti nella storia....
Avessi avuto piu' tempo avrei progettato un'ápposito MOS op-amp che avrebbe eliminato la dispersione del segnale che si aveva quando il livello dello strumento si avvicina allo zero...
Sarebbe stata una miglioria del rapporto segnale/rumore.
Avrei voluto migliorare i filtri, specialmente le risonanze sulle alte frequenze (perche'' non l'hai fatto? percheeee' n.d.Remu.....) Avevo pensato anche ad un'interfaccia grafica per il controllo delle wavetable... ma ci voleva troppo silicio e quindi si usarono i software per far questo....

ANDREAS : Il SID era molto complesso per i suoi tempi... Come mai non optasti per un progetto piu'semplice?

BOB : Pensai che i chip sonori dell'época (inclusi ATARI) erano progettati da gente che non sapeva assolutamente NULLA di musica.... come dicevo prima io volevo creare un synth in un'único chip....

ANDREAS : Ci dai una visione d'assieme della struttura interna del SID?

BOB : beh, e' PURA FORZA BRUTA!!!!, non ebbi tempo di ''abbellirlo'', ogni voce e' composta da 1 oscillatore, 1 waveform generator, 1 waveform selector, e un waveform D/A converter.
Le uscite analogiche di ciascuna voce puo' essere mandata attraverso un MULTIMODE ANALOG FILTER o bypassare il filtro.
Infine un MULTIPLYING D/A converter per controllare il volume da un'eventuale potenziometro.

16:08

 
Blogger pcna said...

complimenti x il blog!
anche io ho scritto un articoletto sul commodore...magari se t va c puoi dare un occhio:)
baci

23:27

 
Blogger Waddle said...

Complimenti per il sito, è bellissimo e completo di caratteristiche tecniche descrizioni e foto. Sembra di riviverli quegli anni 80. Il C64 è stato il mio primo computer, quanta nostalgia!

23:03

 
Anonymous Anonimo said...

ho scoperto questo blog grazie ad un copia ed incolla selvaggio...

http://cgi.ebay.com/COMMODORE-64-2-SERIE-REGISTRATORE-NUOVO-DI-ZECCA-AMIGA_W0QQitemZ190252368483QQihZ009QQcategoryZ4598QQssPageNameZWDVWQQrdZ1QQcmdZViewItem

Saluti

Andrea Moretti

22:19

 
Anonymous Anonimo said...

Il microprocessore del C64 (6510) non era della Motorola ma della

MOS Technology

22:48

 
Blogger Waddle said...

Complimenti per il blog. Mitico C64!

00:37

 
Anonymous Anonimo said...

This comment would be to say thanks, i dont comment frequently, but when i do it is constantly for some thing very excellent.

18:48

 

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