Il blog di www.ce-co.net dedicato ai modelli di retrocomputer. Tutto il sapere dei collezionisti a disposizione di chiunque!

venerdì, settembre 08, 2006

Commodore 128


Il Commodore 128 nel suo box originale compreso di alimentatore.

Caratteristiche tecniche

Anno produzione
1985

Prezzo d'uscita
990.000 Lire

CPU: CSG 8502 e Z-80
1 or 2 Mhz clock speed con 8502.
3 Mhz clock speed con Z-80
RAM: 128 kilobytes
CBM Basic 7.0
CP/M 3.0

Video: MOS 8564 "VIC-II" e MOS 8563 CTRC
Modo testo 1: 40 colonne testo
Modo testo 2: 80 colonne testo
Palette di 16 colori.
2 tipi di risoluzioni: 320 x 200, 640 X 200

Suono: MOS 8580 "SID"
3 voci stereo, capacità di suono sintetizzata/digitale

Porte: MOS 6526 CIA x2
2 porte Joystick/Mouse
Femmina round DIN CBM Seriale
Maschio edge-connector CBM Datasette
Maschio edge-connector parallela programmabile "User"
Round DIN CBM Monitor
Femmina edge-connector C64 espansione
Bottone di riavvio reset del sistema
Porta tastiera
Bottone accensione

Tastiera: Full-sized 93 key QWERTY
14 tasti numerici sul tastierino
8 tasti funzione programmabili piu tasto help
4 tasti direzione più 4 tasti del cursor pad

Schermata video


Schermata video modalità 128



Schermata video modalità cp/m

Vista frontale, laterale e retro




Alimentatore


Cenni strorici

Il Commodore 128 è stato un modello di computer della CBM Commodore Business machines commercializzato nel gennaio del 1985, tre anni dopo il suo celebre predecessore, il Commodore 64.
Il C 128 nacque dopo lo sfortunato tentativo del 1983 di rimpiazzare il VIC-20 e il Commodore 64 con le macchine della serie TED (dal nome della particolare componentistica), ossia il Commodore 16 (detto anche C16) e il Plus 4, quest'ultimo destinato all'utenza professionale: queste macchine non erano però compatibili con i due predecessori e non potevano sfruttare la gran massa di programmi e giochi scritti per il C64. Vista la pessima accoglienza delle due nuove macchine sul mercato e resosi conto dell'errore commesso, il management di Commodore cercò di riparare con il Commodore 128, che era compatibile con il C64 ma implementava alcune delle caratteristiche avanzate delle macchine TED, come il BASIC 3.5 che venne ulteriormente sviluppato e portato alla versione 7.

Fu così che il C 128 fu lanciato da Commodore nel 1985 al Las Vegas Computer Show. Per l'epoca era un computer dalle notevoli caratteristiche, ma presto, come è stato già detto fu abbandonato a causa dell'incredibile successo delle macchine a 16 bit e soprattutto della nuova piattaforma da poco acquistata dalla Commodore, l'Amiga.

Il Commodore 128 montava un processore che, sebbene più potente di quello del C64, (il 6510) era compatibile con esso e poteva far girare tutto il parco software del fratello più anziano e più diffuso. Le nuove caratteristiche hardware promettevano inoltre, sulla carta, una più vasta gamma di utilizzi professionali e ludici: la grafica offriva una modalità a 640x200 (grazie al nuovo chip VDC) e il suono era a 3 canali. Tuttavia, incredibilmente, proprio la grafica della nuova modalità video (640x200 - 80 colonne testuali) era il maggior punto debole del C128: non supportava gli sprite se non in modalità 40 colonne, e l'unico modo di accedere alla memoria video del VDC era indirizzando singolarmente ogni locazione attraverso un macchinoso sistema a due registri, che rendeva molto lente le operazioni grafiche: lo sviluppo di giochi con grafica in modalità 640x200 era improponibile sul C128 in modalità nativa (per questo motivo una software house, Walrusoft, creò il BASIC 8.0, una eccezionale estensione al BASIC che consentiva una gestione semplice del VDC).

Il Commodore 128 poteva contare anche su un processore parallelo Z80 di ZiLOG che consentiva l'utilizzo del sistema operativo CP/M e permetteva di accedere al vasto parco programmi scritti per questo S.O.

Per permettere al CP/M di funzionare con prestazioni degne, il Commodore 128 supportava nativamente una modalita' di trasferimento accelerata dei dati sul bus seriale dei dischi (burst mode) e a tale scopo furono proposte per questo computer due nuove unita' a disco, la 1570 a faccia singola e la 1571 a doppia faccia, in grado di supportare la scrittura in formato MFM oltre che nel precedente GCR.

I Sistemi Operativi

Il BASIC residente del C 128, denominato BASIC 7.0 integrava funzioni grafiche avanzate e la possibilità di controllare la parte audio. Il Commodore 128 si segnala per essere stato prodotto sia nel classico modello con tastiera americana sia in versioni nazionalizzate (tedesca e italiana le piu' note da noi). Il C 128 e' anche il primo modello Commodore nel quale la schermata di avvio mostra chiaramente il Copyright di Microsoft per il linguaggio BASIC. Un altra prima volta Commodore del 128 e' un easter egg, un messaggio nascosto nel sistema, contenente tra gli altri i nomi dei progettisti, richiamabile con l'istruzione SYS32800,123,45,6. L'accensione del sistema avvia anche la ricerca di software autoavviante dalla prima unita' a dischi. Questa caratteristica, anch'essa una novita' per i computer Commodore, e' tipica del sistema CP/M ma fu successivamente utilizzata anche in altri software per il 128, tra i quali una creazione italiana che riusciva a forzare il caricamento di programmi per Commodore 64 e l'attivazione della relativa modalita' di funzionamento. La partenza avveniva, oltre che per accensione, alla pressione del tasto di reset e con il comando basic boot. Il Basic 7.0, per quanto interessante, era anche incompleto: i comandi quit e off generano l'errore ?UNIMPLEMENTED COMMAND ERROR. I nomi dei due comandi suggeriscono rispettivamente la possibilita' di un sistema operativo dischi residente, come sugli Atari 800 e simili, e la possibilita' di permettere al computer di spegnersi da solo. È assai probabile che si tratti di caratteristiche stralciate in fase progettuale per ridurre i costi.

Un discorso a parte merita il CP/M. Questo era all'epoca un sistema operativo molto noto ed assai apprezzato (un vero "industry standard"). CP/M ispiro' il QDOS da cui derivarono i sistemi operativi per PC-IBM XT, il PC-DOS di IBM e l'MS-DOS di Microsoft. Sfortunatamente l'uso del CP/M sul C128 fu assai sporadico e limitato: il CP/M era principalmente un DOS, cioè un sistema operativo basato su dischi, e non poteva funzionare in loro assenza. La maggior parte degli acquirenti del C128 comprò questo computer semplicemente come un C64 "con una marcia in più", e soprattuto per poter giocare con le migliaia di giochi disponibili per C64, nell'attesa di veder uscire una nuova generazione di giochi per C128, che viste le limitazioni della grafica non vi fu. Inoltre la compatibilita' tra i vari hardware ove girava CP/M non era assoluta, a causa di una babele mai totalmente sbrogliata di formati tra i dischi di diversi produttori. Il drive a doppia faccia 1571, espressamente concepito per il Commodore 128, consentiva la lettura di una parte dei dischi di tali sistemi, oltre a supportare naturalmente un proprio formato specifico.

Per il C 128 venne creata una particolare versione del Sistema Operativo ad icone GEOS, che già aveva avuto fortuna col C64, e che venne denominato sulla nuova macchina GEOS 128. Questa versione specifica permetteva l'uso della grafica 640x200 tramite il secondo chip video, quello per l'uscita a 80 colonne, ed il bank switching necessario a sfruttare le espansioni di memoria da 128KB e 512KB ufficiali Commodore (mod. 1700 e 1750). Da notare il fatto che, dal 2004, le versioni GEOS per Commodore, sono state rese freeware, quindi liberamente scaricabili, dal sito della casa che ne detiene i diritti.

Pregi e difetti

L'alta compatibilità con il Commodore 64 è dovuta al fatto che i più importanti componenti del C64, come il VIC, il SID e le ROM del BASIC 2.0 e del KERNAL del 64 sono presenti anche nel C128 e grazie al fatto che la CPU MOS 8502 è completamente compatibile all'indietro con il 6510. Si possono collegare al C128 tutte le periferiche del C64, incluse le cartucce, che fanno partire automaticamente il C128 in modalità 64.

A volte (rarissime in realtà) però in modalità 64 si presentano differenze rispetto ad un C64 "vero", e questo talvolta genera blocchi, dovuti soprattutto all'utilizzo da parte del software degli indirizzi di memoria del chip MMU, visibile al software anche in modalita' 64.

Ciascuna delle due CPU può indirizzare al massimo 64 kilobyte, quindi i 128 kB di RAM possono essere visti solo dopo essere stati suddivisi in due banchi e commutando fra essi.

Risultati

Questo computer nacque con grandi pretese. La pubblicità lo rappresentava infatti come il terrore degli IBM compatibili o un Macintosh killer, ma il C128 non ebbe una grande fortuna. Possedeva di base la stessa quantità di memoria del Macintosh 128K e più capacità grafiche e sonore di un IBM compatibile dell'epoca, poteva poi anche accedere a una vastissima quantità di software, quello già scritto per il C64 e quello del sistema Operativo CP/M, precedente l'MS-DOS e ispiratore di quest'ultimo. La scarsa penetrazione nel mercato e' in parte dovuta al fatto che, al momento del lancio, lo standard CP/M stava gia' morendo commercialmente, in favore dell'MS-DOS. La natura "trasversale" del computer, un po' home e un po' personal, con i limiti del primo e, una volta utilizzato come tale, i costi del secondo, ha contribuito ad accentuare tale effetto.

Dopo il successo del Macintosh, Apple lanciò nuovi modelli, tra i quali il Macintosh Plus, con più memoria (1 MB) e una interfaccia SCSI che permetteva l'aggiunta di hard disk e di altre periferiche, surclassando la Commodore. La risposta di Commodore, oltretutto pressata dalla concorrenza della Atari gia' in mano al fuoriuscito fondatore Jack Tramiel, fu l'acquisizione dalla Hi-Toro dell'intero progetto e della tecnologia della allora console da videogiochi Amiga. Quest'ultima disponeva di caratteristiche multimediali all'avanguardia e fu successivamente sviluppata come computer. Tutto ciò fece scemare rapidamente l'interesse verso il Commodore 128, che fu ben presto dimenticato tranne che da pochissimi affezionati utenti ed oggi degli appassionati di retrocomputing.

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BASIC 7 HI ROM Image (.bin)
BASIC 7 LO ROM Image (.bin)
Z80 ROM Image (.bin)
Commodore 128 PLA info (.zip)

domenica, aprile 16, 2006

Commodore 64C


Il Commodore 64 (seconda serie) nel suo box originale compreso di alimentatore.

Caratteristiche tecniche

Anno produzione
1986

Prezzo d'uscita
399.000 Lire

CPU: CSG 6510
1 Mhz clock speed.
RAM: 64 kilobytes
ROM: 20 kilobytes
C64 Kernal
CBM Basic 2.0

Video: MOS 8565 "VIC-II"
320 x 200 Hi-Resolution
40 colonne testo
Palette di 16 colori.

Suono: CSG 8580 "SID"
3 voci stereo, capacità di suono sintetizzata/digitale

Porte: MOS 6526 CIA x2
2 Porte Joystick/Mouse
Femmina round DIN CBM Seriale
Maschio edge-connector CBM Datasette
Maschio edge-connector parallela programmabile "User"
Round DIN CBM Monitor
Femmina edge-connector C64 espansione
Bottone accensione

Tastiera: Full-sized 62 key QWERTY
8 tasti funzione programmabili
2 tasti direzionali per cursore

Schermata video



Vista frontale, laterale e retro




Alimentatore


Cenni strorici

Questo modello di Commodore 64 viene prodotto per rilanciarlo sul mercato dopo alcuni anni dal suo debutto con un restyling del case per renderlo più lineare con il nuovo Commodore 128. La linea più sottile meno bombata, l'abbandono del classico case biconcavo e l'introduzione del nuovo colore bianco panna allinea il nuovo Commodore 64 ai nuovi hardware di casa Commodore. Possiamo riassumere che il Commodore 64C è stata una mossa di marketing per questo modello che nel 1986 aveva già segnato la storia.
In realtà delle piccole modifiche interne ci sono state. Le schede madri sono leggermente diverse e portano modifiche al chip audio e video:
Il Commodore 64 classico ha il MOS 6569 "VIC-II" come chip video e il famoso MOS 6581 "SID" come chip audio.
Il Commodore 64C è equipaggiato invece con MOS 8565 "VIC-II" come chip video e il CSG 8580 "SID" come chip audio, anche se le potenzialità sono le stesse della precedente versione.
In seguito verranno rilasciate altre versioni del Commodore 64 ma caratterizzate solo da cambiamenti estetici, l'hardware rimane esattamente lo stesso.
La versione Australiana con il case nuovo ma la tastiera della prima serie (color marrone)

La versione Aldi (uscita in Germania) con il case vecchio ma scheda nuova e testiera nuova (color beige)

La versione GOLD per commemorare le milionesime macchine vendute.


Curiosa anche la versione Giapponese


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BASIC ROM image (.bin)
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domenica, marzo 12, 2006

Commodore 64

Il Commodore 64 (prima serie) nel suo box originale compreso di alimentatore.

Caratteristiche tecniche

Anno produzione
1982

Prezzo d'uscita
660.000 Lire

CPU: CSG 6510
1 Mhz clock speed.
RAM: 64 kilobytes
ROM: 20 kilobytes
C64 Kernal
CBM Basic 2.0

Video: MOS 6569 "VIC-II"
320 x 200 Hi-Resolution
40 colonne testo
Palette di 16 colori.

Audio: MOS 6581 "SID"
3 voci stereo, capacità di suono sintetizzata/digitale

Porte: MOS 6526 CIA x2
2 Porte Joystick/Mouse
Femmina round DIN CBM Seriale
Maschio edge-connector CBM Datasette
Maschio edge-connector parallela programmabile "User"
Round DIN CBM Monitor
Femmina edge-connector C64 espansione
Bottone accensione

Tastiera: Full-sized 62 key QWERTY
8 tasti funzione programmabili
2 tasti direzionali per cursore

Schermata video



Vista frontale, laterale e retro




Alimentatore


Cenni strorici

Il Commodore 64 è un home computer ci casa Commodore molto popolare negli anni ottanta. Il nome adottato dalla casa costruttrice fu inizialmente Vic-30, ma prima della distribuzione venne cambiato in Commodore 64.
Risulta essere il modello di computer più venduto al mondo, record che si trova anche nel Guinness dei primati: nel 1986 furono venduti più di 10 milioni di esemplari in tutto il mondo. Fu commercializzato fino al 1993, quando le unità vendute furono appena 700 mila.
La semplicità d'uso e facilità di programmazione di questo nuovo computer era superiore sia ai suoi precedessori (il PET e il VIC-20) sia agli altri home computer concorrenti. Grazie a ciò e al suo prezzo di vendita, in breve tempo divenne il computer più venduto nella storia dell'informatica.
Nel giro di pochi anni il Commodore 64 entrò in milioni di case, stabilendo un incredibile successo di vendite: chi desiderò questo computer durante la prima metà degli anni '80 non può non ricordare lo slogan pubblicitario trasmesso dalla tv: "Compramelo babbo, così ci giochi anche tu..". In effetti il Commodore 64 permetteva a chiunque di imparare a scrivere programmi semplici o complessi, oppure lasciava spazio alla fantasia con l'incredibile disponibilità di giochi straordinari. I programmatori del Commodore 64 sfruttarono ogni bit di memoria disponibile, creando programmi che oggi sembrano impossibili se si pensa che il processore girava a poco più di 1 Mhz e la memoria era solo di 64 Kb.
Il Commodore 64 venne inizialmente costruito usando lo stesso case del Vic-20 per mantenere bassi i costi di produzione. Dopo alcuni anni, la Commodore cambiò leggermente l'estetica del computer assieme ad altri cambiamenti minori, ribattezzandolo 64C.

Origini e dettagli

Nel gennaio 1981, la sussidiaria della Commodore per la progettazione di circuiti integrati, la MOS Technology Inc. iniziò il progetto dei chip grafico e sonoro per la nuova generazione di consolle per videogiochi. Il lavoro di progettazione per i chip si completò nel novembre 1981, ma il progetto della consolle venne cancellato dopo un meeting con il presidente della Commodore, Jack Tramiel. Tramiel voleva che i chip formassero la base per un computer con 64 KB di RAM, che all'epoca era il doppio del quantitativo di RAM di molti dei personal computer disponibili nel tardo 1981. Sebbene 64 Kb di RAM fossero molto costosi, Tramiel sapeva che i prezzi della DRAM stavano crollando e che sarebbero alla fine calati a un livello accettabile prima di passare alla piena produzione. Alla squadra di progettazione furono dati meno di due mesi per sviluppare un prototipo che potesse essere mostrato al Consumer Electronics Show invernale, nel gennaio 1982. Il C64 fece un debutto impressionante come ricorda David A. Ziembicki: "Tutto quello che vedemmo al nostro stand erano le persone dell'Atari con la mascella spalancata, che dicevano 'Come potete farlo per solo 595 dollari?'". Il costo di costruzione di ogni C64 è stimato attorno ai 135 dollari, grazie all'integrazione verticale e, più crucialmente, ai vantaggi della fabbricazione dei circuiti integrati della MOS Technology. Questo rendeva possibile un ampio margine di guadagno con il quale lavorare.

Vincere la guerra del mercato
Il C64 fronteggiò una vasta gamma di macchine concorrenti, dopo la sua introduzione nell'agosto 1982. Con un impressionante prezzo di listino e con il suo hardware avanzato, superò velocemente molti dei suoi concorrenti. Negli Stati Uniti i più grandi concorrenti del C64 erano l'Atari 800 e l'Apple II. L'Atari 800 era molto simile in termini di hardware, ma era molto costoso da costruire, il che forzò l'Atari a spostare la sua produzione nell'Asia orientale. Costrinse anche l'Atari a riprogettare le loro macchine per essere più economiche, dando la luce alla linea dei 400/800XL. L'ormai vecchio Apple II non poteva competere con l'hardware del C64, ma era molto estendibile tramite i suoi slot interni di espansione, una caratteristica che il C64 non aveva.

Nel Regno Unito i concorrenti principali del C64 erano il britannico Sinclair ZX Spectrum e l'Amstrad CPC. Rilasciato qualche mese prima del C64, e venduto a quasi metà del suo prezzo, lo Spectrum diventò rapidamente leader del mercato. Il C64 competerà in popolarità con lo Spectrum nella seconda meta degli anni 80, sopravvivendo allo stesso quando ne fu cessata la produzione, nel 1992.

La chiave del successo del C64 furono le aggressive tattiche di marketing, che portarono a venderlo nei grandi magazzini, nei discount e nei negozi di giocattoli, oltre che nella rete di rivenditori autorizzati. Questo gli consentì, come al suo predecessore VIC 20, di competere con le consolle per videogiochi.

Nel 1983 la Commodore offrì, negli Stati Uniti, un incentivo di 100 dollari all'acquisto di un C64, ritirando un qualsiasi computer o una consolle per videogiochi. Il successo del VIC-20 e del C64 contribuì anche in modo significativo all'uscita di scena della Texas Instruments dal campo degli home computer (si veda TI-99/4A) e al tristemente noto crack dei videogiochi del 1983

Una demoscene attiva
All'epoca della sua introduzione, le capacità grafiche del C64 erano uguagliate solo dalla famiglia Atari a 8 bit. Era il periodo in cui la maggior parte dei PC IBM compatibili avevano solo schede grafiche in modalità testuale, schermi ai fosfori verdi e un suono gracchiante proveniente dal piccolo tweeter interno di bassa qualità. Grazie alla sua grafica e al suo sonoro avanzato, il 64 è spesso accreditato di aver iniziato la sottocultura informatica conosciuta come demoscene (si veda demo per Commodore 64). Nel nuovo millennio è tutt'ora usato attivamente come macchina per demo, specialmente per quanto riguarda la parte musicale (il suo chip sonoro è persino usato in particolari schede sonore per PC). Per chi non è un fan sfegatato, comunque, il C64 perse la leadership quando furono rilasciati l'Atari ST a 16 bit e il Commodore Amiga, a metà anni '80.

La demoscene è lontana dall'essere morta, perfino a 20 anni dalla nascita del C64. Sono anche sviluppati nuovi giochi (alcuni dei migliori disponibili tramite Protovision, si vedano i collegamenti esterni). Uno dei nuovi giochi che val la pena citare è probabilmente Enahnced Newcomer, un gioco che è stato sviluppato in quasi 10 anni.

Una nota triste è la differenza tra i C64 PAL e quelli NTSC. Questi due standard televisivi causano problemi di compatibilità tra le versioni Statunitensi/Canadesi e quelle del resto del mondo. Come conseguenza, la maggior parte dei demo girano solo su macchine PAL.

Note sull'hardware
Il Commodore 64 usava il microprocessore 6510, con 64 KByte di RAM e 20 KByte di ROM con il KERNAL (acronimo, o più probabilmente acrostico, da Keyboard Entry Read, Network, And Link) e il CBM BASIC versione 2.0: audio e video erano gestiti da due chip separati. Poiché il processore 6510 poteva indirizzare solo 64 Kbyte di memoria in tutto, 20 Kbyte della RAM erano nascosti dalla ROM. Un registro permetteva di mappare in memoria la RAM nascosta escludendo la ROM, cosa molto utile nei programmi assembly che non avevano bisogno dell'interprete BASIC. Il progetto hardware originale del Commodore 64 fu opera di un gruppo di circa dodici ingegneri i quali, successivamente, lasciarono la Commodore.

Il microprocessore
Il microprocessore utilizzato era il MOS Technology 6510, una versione modificata del 6502 con alcuni segnali hardware aggiuntivi per il registratore a cassette, che veniva gestito direttamente dal microprocessore. La frequenza di clock era pari a 0.9875 MHz. Le istruzioni più semplici prendevano almeno 2 cicli di clock, quelle più complicate 5. Quindi il Commodore 64 aveva una potenza di calcolo di una piccola frazione di MIPS. Poteva però delegare molti compiti ai due chip aggiuntivi descritti di seguito (più il CIA, Complex Interface Adapter = Adattatore di interfaccia complessa). Questa caratteristica, cioè l'architettura a coprocessori, costituì la base sulla quale venne in seguito sviluppato il primo computer Amiga dalla Hi-Toro, il quale venne poi commercializzato ed ulteriormente sviluppato dalla Commodore e spopolò negli anni '80 e nei primi anni '90 con i successivi modelli.

Esistevano anche delle schede aggiuntive Z-80, che consentivano di utilizzare lo Zilog Z80 (evoluzione dell'Intel 8080A) sul Commodore 64. Una di queste era la cartuccia CP/M Z80 della Commodore che permetteva di utilizzare il suddetto OS (versione 2.2) tramite una combinazione di emulazione Hardware/Software.

Il chip video
Il Commodore 64 possedeva un chip video (VIC-II) che poteva produrre 16 colori (un numero maggiore di colori era ottenibile con particolari algoritmi software). Aveva una risoluzione massima di 320 x 200 punti nel modo "hi-res" (2 colori possibili per ogni cella 8 x 8), e di 160 x 200 nel modo "multicolor" (4 colori possibili per ogni cella 8 x 8). Il modo testo forniva una visualizzazione di 40 colonne per 25 righe. Il font di caratteri di default era modificabile (bastava ordinare al circuito grafico di prelevare le definizioni dei caratteri dalla RAM anziché dalla ROM). Il chip gestiva fino a 8 sprites hardware, cioè delle forme grafiche facilmente gestibili dal chip per ottenere immagini e animazioni, disegnate sopra allo schermo tradizionale. Il VIC-II era capace di generare un interrupt in una qualunque linea di scansione del video desiderata. Questo permetteva al processore centrale di riprogrammarlo "al volo" in modo da usare un set di parametri diverso per zone diverse dello schermo, per esempio per riutilizzare un'altra volta gli 8 sprites, avendone così 16 o anche più disponibili sullo schermo (oltre 50 in alcuni casi). I registri del VIC-II erano memory-mapped nella RAM del processore, ossia potevano essere letti e scritti come ogni altra locazione di memoria.

Il chip audio
Il supporto audio superava tutti i computer della stessa classe. Alla base c'era il chip SID-6581, progettato da Bob Jannes (il progettista del VIC-20), che poteva riprodurre tre voci hardware, permettendo la riproduzione della voce umana senza hardware aggiuntivo (vedere ad esempio il programma "SAM" - SoftwAre Mouth = "lingua software"). A livello di sintesi, il SID costruiva i suoni a partire da tre forme d'onda basilari, più l'ADSR. Tra queste forme d'onda mancava purtroppo quella sinusoidale. Il numero di voci poteva essere "aumentato" mediante tecniche software. Anche i registri di controllo del SID, come quelli del VIC-II, erano memory-mapped (essendo il SID, così come il VIC-II, il CIA, ecc... un adattatore di interfaccia, cioè mappato in memoria). Il SID poteva anche campionare segnali analogici, con risoluzione di 4 bit.

Negli anni '90 e 2000
Nel 1990 il C64 fu rilasciato sotto forma di una consolle da gioco, chiamata C64 Games System (C64GS). Consisteva principalmente in una scheda madre del C64 modificata per orientare il connettore per le cartucce in posizione verticale, per consentire l'inserimento delle stesse da sopra. Una ROM modificata rimpiazzava l'interprete BASIC, per mostrare uno schermo d'avvio che informava l'utente di inserire una cartuccia. Inutile dire che il C64GS fu un altro fallimento commerciale per la Commodore e non fu nemmeno rilasciato fuori dall'Europa. Nel 1990/91, fu progettato un potenziale successore avanzato del C64, il Commodore 65 (anche conosciuto come il "C64DX"), ma non fu mai rilasciato.

Nell'estate del 2004, dopo un'assenza dal mercato di più di 10 anni, il costruttore di PC Tulip Computers BV (proprietari del marchio Commodore dal 1997) annunciò il C64 Direct-to-TV (C64DTV), un TV game costruito all'interno di un joystick basato sul C64 contenente 30 giochi in ROM. Il C64DTV, progettato da Jeri Ellsworth, un progettista di computer autodidatta, era simile nel concetto ad altre mini consolle che avevano riscosso un dignitoso successo all'inizio della decade, basate sull'Atari 2600 o sull'Intellivision. Il prodotto era pubblicizzato su QVC negli Stati Uniti nella stagione natalizia 2004.

Perfino oggi (2005) viene sviluppato nuovo hardware da appassionati, come schede Ethernet, interfacce per hard disk e Flash Card. Normalmente il nuovo hardware è disponibile attraverso Protovision (si vedano i collegamenti esterni).
[modifica]

Revisioni dell'hardware
La riduzione dei costi fu la forza trainante per le revisioni della scheda madre del C64. Ridurre i costi di produzione era vitale per la sopravvivenza della Commodore, durante la guerra dei prezzi e negli anni di magra dell'era dei 16-bit. La scheda madre originale del C64 (basata su NMOS) passò per due importanti riprogettazioni (e numerose sotto-revisioni) che cambiavano la posizione dei chip VIC-II, SID e PLA. Inizialmente una larga fetta dei costi fu abbassata riducendo il numero di componenti discreti usati, come diodi e resistori.
La prima scheda madre del C64. (Rev A PAL 1982)
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La prima scheda madre del C64. (Rev A PAL 1982)

Il VIC-II fu prodotto con la tecnologia MOS a 5 micrometri, con una frequenza di 8 MHz. Ad una frequenza così alta, generava parecchio calore, rendendo necessario alla MOS Technology l'uso di un integrato DIL ceramico (chiamato CERDIP). L'integrato ceramico era più costoso, ma dissipava il calore più efficacemente della plastica.

Dopo una riprogettazione nel 1983, il VIC-II fu prodotto in una piastra plastica DIL, riducendo di molto i costi, senza però risolvere il problema del calore. Senza una piastra in ceramica, il VIC-II ha richiesto l'uso di un dissipatore di calore. Per evitare ulteriori costi, la protezione metallica elettromagnetica fu utilizzata come dissipatore di calore per il VIC, anche se non tutte le unità furono equipaggiate con questo tipo di protezione. Molti Commodore 64 venduti nell'Europa furono forniti di una protezione di cartone, ricoperto di uno strato metallizzato. L'efficacia della protezione fu molto dubbia, e nel peggior dei modi ha funzionato come isolante, bloccando il flusso d'aria trattenendo il calore generato dai chip SID, VIC e PLA.

La SID fu fabbricata usando NMOS a 6 e 7 micrometri. Il prototipo della SID ed in alcuni modelli pre-produzione avevano una piastra in ceramica DIL, ma sono estremamenti rari (al contrario del VIC-II). La maggior parte delle piastre dei SID erano prodotti in plastica.

Nel 1986, la Commodore fece l'ultima versione della scheda madre "classica". Era identica alla versione del 1984, ad eccezione dei 2 chip DRAM per la memoria, anziché gli originali 8.
La scheda madre del C64C ("C64E" Rev B PAL 1992)
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La scheda madre del C64C ("C64E" Rev B PAL 1992)

Dopo l'uscita del C64C, la MOS Technology iniziò ad utilizzare la tecnologia HMOS nel chipset del C64. Il benificio più evidente era che richiedeva meno voltaggio e di conseguenza produceva meno calore. Questo migliorò l'efficienza dei chip SID e VIC-II. Il nuovo chipset fu rinominato come 85xx.

Nel 1987, la Commodore rilasciò il C64C con una scheda madre ridisegnata completamente. Questa scheda madre era nota come una "scheda corta". La nuova scheda aveva il nuovo chipset HMOS, con i nuovi chip PLA a 64-pin. Il nuovo "SuperPLA" integrava molti componenti e chip a transitor. La RAM 2114 color fu integrata nell'ultima versione del PLA.

Una nota curiosa proviene da alcuni manuali del Commodore 64 che riportano la foto di un esemplare, probabilmente un prototipo, dotato di tasti dalla forma squadrata e dalle serigrafie piuttosto grandi, come quelli tipici dei PET serie 4000. A differenza del VIC-20, che effettivamente fu prodotto anche con tale tastiera, non si ha notizia di una tale variante del Commodore 64 tra gli esemplari di produzione.

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Commodore 16


Il Commodore 16 nel suo box originale compreso di alimentatore.

Caratteristiche tecniche

Anno produzione
1984

Prezzo d'uscita
100 $

CPU: Tecnologia MOS 7501
Velocità clock variabile con picco di max 1.76mhz
RAM: 16 kilobytes
Espandibile a 64k internamente
ROM: 32 kilobytes

C16 Kernal & BASIC v3.5
50 comandi aggiuntivi rispetto al BASIC 2.0

Video: Tecnologia MOS 7360 "TED"
5 modalità video
Risoluzione 320 X 200
40 colonne testo
Palette di 16 colori in 8 tonalità, per 128 colori.

Sound: Tecnologia MOS 7360 "TED"
2 possibilità di voce e generazione suoni

Porte: MOS 7360
2 porte Joystick/Mouse
Porta Round DIN CBM Seriale
Porta Femmina edge-connector 'TED'
Porta e switch RF "TV"
Porta Round DIN CBM Monitor
Tasto accensione e reset
Connettore DIN Power

Tastiera: QWERTY
66 tasti stile scrivente standard
8 tasti funzione programmabili
4 tasti direzionali cursore

Schermata video



Vista frontale, laterale e retro




Alimentatore


Cenni storici

Il Commodore 16 è un home computer prodotto da Commodore, facente parte della serie 264, successiva al Commodore 64.
Si trattava di una versione ridisegnata e con soli 16 Kbyte di RAM del Commodore Plus 4, priva degli applicativi su ROM presenti invece nel Plus 4, dal quale si differenziava anche per l'estetica: fu ripresa la forma rotondeggiante del VIC-20 e del C-64, ma il colore scelto era il nero.
Dal punto di vista del software, la macchina è praticamente identica al Plus 4. Circuito TED per la gestione della grafica e del sonoro, processore CSG 7501 a 1.75 MHz che consentiva il bank switching dinamico. Questa caratteristica permetteva di avere per il BASIC una quantità di memoria libera di circa 13 kB, a fronte dei 16K di RAM totali. Ciò è molto in termini relativi, se si considera che il C-64, a fronte di 64K RAM totali, ne offriva solo circa 38 per il BASIC. L'accesso alla grafica bit-map, tuttavia, riduceva di 8KB la memoria disponibile per programmi e variabili, rendendo questo computer poco piu' di uno strumento didattico.
Il C-16 presenta gli stessi vantaggi e svantaggi del Plus 4: BASIC 3.5 (ricco di comandi sia grafici e sonori, sia per una gestione strutturata del flusso di controllo), ottimale gestione della memoria, ricco set di colori, ma per contro l'assenza del SID e soprattutto degli sprite. Una mossa poco azzeccata, che unitamente alla poca RAM decretò lo scarso successo del C-16. Questa macchina, nonostante il fatto che risultasse fallimentare negli USA e in altri paesi, ebbe una notevole diffusione nei paesi del nord Europa e in Italia. Come la sua controparte tedesca, Commodore 116 (piu' simile esteticamente al Commodore Plus 4), anche questo computer e' privo della porta utente.
Una variante argentina era assemblata localmente, avvantaggiandosi della legislazione in vigore all'epoca, dalla societa' Drean e si distingueva per una differente placca di identificazione, con il logo Drean prima di quello Commodore.
Il Commodore 16 non vantò neppure una dotazione invidiabile di software: per rendere l'opera ancora più curiosa, infatti, il Commodore 16 fu progettato per essere incompatibile con gli altri computer Commodore, tranne il Plus/4 e 116.

Download

BASIC 3.5 ROM Image (.bin)
Kernal ROM image (.bin)
264 Serie memory map (.txt)
Commodore 264 Serie PLA information (.txt)

mercoledì, marzo 08, 2006

Commodore vic 20


Il Commodore vic 20 nel suo box originale completo di alimentatore e modulatore per la TV.

Caratteristiche tecniche

Anno produzione
1981

Prezzo d'uscita
299 $

CPU: Tecnologia MOS 6502A
1.01 mhz
RAM: 5 kilobytes
Espandibilile a 32k
ROM: 20 kilobytes

Video: Tecnologia MOS 6560 "VIC"
Testo: 22 colonne, 23 righe.
Risoluzione: 176x184 pixels mappati
Testo ad 8 colori, sfondo a 16 colori

Suono: Tecnologia MOS 6560 "VIC"
3 voci (square wave), rumori e volume

Porte: 6522 VIA (X2)
1 Joystick/Mouse
Round DIN CBM Seriale
Femmina edge-connector 'Cartridge/Game/Expansion'
Round DIN CBM Monitor
Maschio edge-connector CBM 'USER'
Tasti Power e Reset
2-pin DIN connettore Power

Tastiera: Full-sized 66 tasti QWERTY
8 tasti funzionali programmabili
2 set di caratteri grafici da tastiera
2 tasti direzionali per il cursore

Schermata video


Vista frontale, laterale e retro




Alimentatore


Modulatore TV


Cenni storici

Il VIC 20 è un home computer prodotto da Commodore a partire dal 1981 e fu soprannominato "the friendly computer", il computer amico e commercializzato come computer per la famiglia, per la casa, per il gioco, ad un prezzo infatti relativamente contenuto, meno di 300$. Nato da un progetto interno destinato a mostrare che un piccolo computer poteva avere mercato, venne commercializzato inizialmente nella versione giapponese VIC-1001. Il nome era un evidente rimando alla gia' famosa serie PET, che aveva il suo capostipite nel modello 2001, e sotto la quale il nuovo nato si andava a collocare. La parentela con la serie PET, al di la' della CPU utilizzata che era la medesima, risulta evidente in alcuni esemplari che avevano tasti squadrati, anziche' quelli a profilo arrotondato tipici anche del Commodore 64 e del Commodore 16.
La strategia ebbe successo, tanto che fu il primo computer a vendere più di un milione di unità, il più venduto del 1982 e nel momento di massima produzione ne venivano fabbricati 9000 al giorno. In totale ne vennero prodotti 2,5 milioni fino al 1985, quando uscì di produzione per essere sostituito dal C 64.
Come l'Apple, contribuì ad una larga diffusione del computer. Fu anche un computer di sviluppo, basti pensare ad un illustre personaggio che "da giovane" ebbe un VIC 20: Linus Torvalds.
Il nome VIC stava per Video Interface Chip, il 20 approssima la quantità di memoria totale disponibile.
Il circuito VIC svolgeva sia la funzione di circuito grafico, sia quella di circuito sonoro. Dal punto di vista grafico, la risoluzione era di 176 x 184 pixel, forniva da otto a sedici colori, caratteri programmabili, modo multicolore, possibilità di centraggio del quadro video e una particolare modalità video con caratteri di dimensione 8 x 16. Come sonoro, il VIC offriva quattro canali, tre ad onda quadra ed un quarto per il rumore bianco. Tra l'altro, come afferma la Guida del Programmatore, era possibile aggiungere una quinta voce collegando, tramite la porta di espansione, un altoparlante esterno al VIA, un integrato destinato alla gestione dell'I/O ma che presentava anche un'uscita audio.
Basato sul processore MOS 6502, con una memoria ROM di circa 20kB con sistema operativo e BASIC 2.0, memoria RAM di 5 kB, (5.5 kB se si conta anche la memoria del colore, vedere la Guida del Programmatore VIC 20). Per il BASIC erano disponibili circa 3.5 kB.
Questo computer aveva una porta seriale, parzialmente compatibile RS-232 con livelli TTL anziché ±12V, utilizzata per i Disk Drive 1001, 1541, 1581, 1571 e stampante Commodore MPS 801 o simili, una porta di espansione memoria utilizzata anche per le cartucce GAME, una porta per Commodore Datassette C2N versione di colore bianco con connettore piatto da circuito stampato, una porta di I/O ed una porta joystick.
La possibilità di caricare istantanemanente i programmi disponibili su cartuccia sembrava incredibile. Quella grafica così spartana e affascinante e la possibilità di connessione con altre periferiche era fenomenale. La forma del Commodore VIC 20 è rimasta impressa in maniera indelebile ripresa infatti anche in modelli successivi di casa Commodore.

Download

Basic 2.0 ROM image (.bin)
Char ROM image (.bin)
Kernal ROM image (.bin)
Mappa Memoria (.txt)
Mappa ROM (.txt)

lunedì, marzo 06, 2006

Presentazione...

Nasce il BLOG di Ce-Co... un modo per condividere tutto il sapere sui retrocomputer.

Questo blog nasce con lo scopo di condividere le informazioni sui retrocomputer ed allo stesso tempo di dare possibilità al navigatore di integrarlo con le sue.
Ogni categoria rappresenterà un modello di retrocomputer nel quale chiunque sarà libero di aggiungere tramite il commento ulteriori informazioni, foto e segreti.
Non esistate ed inserire qualsiasi informazione sia di software che di hardware.

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